Errori comuni nella gestione del cash flow

Tenere sotto controllo le attività della propria azienda non può prescindere da una corretta gestione del flusso di cassa, il cash flow aziendale. Vediamo insieme quali possano essere gli errori comuni nella gestione del cash flow. Prima di iniziare però dobbiamo porci un quesito fondamentale:

Cos’è il cash flow?

Il flusso di cassa, conosciuto in lingua inglese come cash flow, è uno dei principali indicatori da tenere sotto controllo per la stabilità economica della propria azienda: rappresenta infatti la differenza tra i flussi di denaro in entrata (cash inflow) e i flussi in uscita (cash outflow) dedicati a uno specifico progetto o monitorati in uno specifico slot temporale.
Il cash flow permette di stabilire la reale liquidità della propria azienda. Difatti, se la sottrazione tra le entrate e le uscite dà esito positivo (cash flow positivo), l’azienda possiede una reale disponibilità di denaro. In caso contrario (cash flow negativo) l’azienda si trova in una situazione di difficoltà: le spese effettuate sono troppo alte e le risorse utilizzate vanno immediatamente ottimizzate per risolvere il problema e, pertanto, tornare ad avere liquidità disponibile.

Il rapporto tra entrate e uscite può andare a definire il cash flow totale che rappresenta l’intera liquidità aziendale, oppure il cosiddetto cash flow operativo che, invece, viene generato dalla gestione caratteristica dell’azienda e che inoltre esclude variazioni di capitale, interessi, tasse e altri parametri specifici.

Chiarito cosa sia il cash flow, vediamo ora concretamente alcuni degli errori più importanti, più comuni che si possono commettere nell’ambito della sua gestione, specie nel caso delle PMI.

Errore 1. Confusione del cash flow con l’utile d’esercizio

Cash flow e utile d’esercizio sono concetti da non confondere. Infatti, se la differenza tra le effettive entrate e uscite di un’azienda genera quello che abbiamo visto essere il cash flow, l’utile d’esercizio fa invece riferimento alla differenza tra i costi sostenuti e i ricavi fatturati dall’azienda.
L’utile d’esercizio è il resoconto dei movimenti realizzati in un dato periodo. Se il saldo risulta negativo, l’azienda avrà subito una perdita operativa, se invece è positivo indica un guadagno operativo.
Il cash flow invece mette in risalto la quantità di risorse nette generate nel periodo che viene analizzato. Ricorda: un’azienda può avere ricavi positivi, ma non avere liquidità o, al contrario, avere liquidità, ma operare in perdita.

Errore 2. Effettuare analisi superficiali di dati e processi aziendali

Non approfondire il ruolo delle spese, siano essi costi fissi o costi variabili previsti dal proprio business plan o, per esempio, non analizzare nella giusta maniera i valori delle vendite effettive di prodotti o servizi, a seconda della tipologia di azienda considerata, sono errori da non commettere in sede di gestione del cash flow.

Errore 3. Investire senza criterio

Quando si gestisce un’azienda occorre stabilire dei corretti criteri di pagamento come, ad esempio, le tempistiche, le modalità d’acquisto per i beni necessari al funzionamento del proprio business. Bisogna inoltre pianificare eventuali prestiti, bilanciare le spese, partecipare a bandi sempre in accordo con le proprie possibilità. Possibilità che devono sempre essere basate su dati concreti per evitare brutte sorprese quando poi si andrà concretamente ad analizzare il rapporto tra entrate e uscite.

Errore 4. Focalizzarsi sui costi senza pensare ai potenziali ricavi

L’aumento della liquidità delle propria azienda non passa solo per la riduzione dei costi. L’ottimizzazione dei costi è sì necessaria, fondamentale, ma deve essere razionalizzata. Considerando, ad esempio, le entrate aziendali, si può andare a verificare il numero dei propri clienti, quanto realmente spendono e quando acquistano un nostro prodotto o servizio. Sulla base di simili parametri concreti si può quindi modulare il costo del prodotto o servizio che si offre e allargare l’analisi alle opportunità di crescita che il nostro specifico mercato ci propone per migliorarci, per ottimizzare i costi in funzione di sempre maggiori entrate.

Errore 5. Non affidarsi a dashboard interattive

La registrazione manuale del flusso di cassa, del cash flow su normali fogli di calcolo presenta un margine d’errore estremamente importante. Dimenticanze, disattenzioni non sono ammesse in sede di monitoraggio e gestione del cash flow, in quanto possono risultare fatali per la corretta conoscenza della propria liquidità aziendale e il conseguente sviluppo di una concreta strategia di crescita. Affidarsi a dashboard interattive come Dashero risolve il problema e, tra le altre cose, semplifica il lavoro del commercialista che effettuerà la contabilità aziendale su dati certi e sempre aggiornati.

Perché monitorare il cash flow può fare la differenza per la tua azienda

Monitorare il cash flow aziendale non è obbligatorio, ma è decisamente utile per la salute economica della propria azienda. È, inoltre, aspetto da non sottovalutare, un fattore di attrazione per potenziali investitori interessati a far crescere il tuo business.
Come abbiamo visto, il cash flow permette di ottimizzare la gestione della liquidità aziendale e, soprattutto, permette di fronteggiare al meglio qualunque tipo di imprevisto, rilevando concretamente l’effettiva disponibilità economica dell’azienda. La corretta gestione del cash flow garantisce la possibilità di operare in tranquillità.
Dashero rende il monitoraggio dei tuoi flussi di cassa intuitivo proprio per questo: perché tu possa avere il controllo senza cadere in errori banali e purtroppo molto comuni; perché tu, gestendo al meglio il cash flow, possa prevenire gli imprevisti, vedere crescere la tua azienda in accordo con i tuoi obiettivi, la tua roadmap.


Adriano

CEO di Dashero – sono un imprenditore digitale seriale. Dal 2001 creo business digitali per passione. Ho fondato decine di startup, contribuito alla creazione di centinaia di brand di successo.

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